Natura Naturans è un progetto che verte a rappresentare il mio personale sguardo sul mondo post Covid-19. Attraverso un’analisi sociale, economica e ambientale, ho cercato di evidenziare i tre aspetti che maggiormente hanno influenzato la nostra clausura forzata e la nostra “rinascita”, un continuo conflitto con il divenire dal punto di vista dinamico (la natura naturante, nel divenire della perfezione della natura stessa), e statico (natura naturata, ovvero la perfezione come risultato compiuto). Attraverso infatti il primo scatto “Creazione Distruttiva” fuoriesce la necessità dell’uomo di riprendere i contatti umani, in un momento di completa solitudine e dove la natura, è entrata nuovamente in possesso dei propri spazi, facendo sentire l’uomo stesso “misero” difronte alla sua ricchezza. D’altra parte, quando l’uomo è ritornato alla propria vita (Mercimonio) si è ritrovato nuovamente a combattere con una ben peggiore malattia, una ricerca spasmodica del denaro che ha portato l’intera società a un tracollo economico ma, ad un vero e proprio impoverimento umano. Dunque quando l’uomo è stato nuovamente risucchiato da questa frenesia tossica dell’avere, allora lì, si è sentito ancora una volta impotente davanti alla natura, alla sua grandezza e agli aspetti imprevedibili della storia dai quali viene inevitabilmente assorbito. Allora è proprio in quei momenti di totale assorbimento che l’uomo trova come unico appiglio, il naturale bisogno primario, che prescinde da qualsiasi condizione di possesso ma si aggrappa alla sola necessità di essere e di rappresentare qualcosa per qualcuno. E’ proprio lì il riscatto dell’uomo, mostrare la propria umanità e fare di questa l’espediente per la sopravvivenza e per la rinascita. Pertanto “d’improvviso le nuvole intorno a noi si dileguarono e riapparve il sole; i venti tacquero e il fiume si placò”.
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